"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

9 lug 2016

RECENSIONE: ICED EARTH "BURNT OFFERINGS"


Da qui tutto ebbe inizio nel mondo della Terra Ghiacciata. È il primo passo della proficua collaborazione tra Matt Barlow e gli Iced Earth e, come noto, chi ben comincia... Questo disco è infatti uno dei migliori della discografia del gruppo, una discografia travagliata, ma fin troppo monocorde. Andiamo nelle viscere infuocate alla scoperta di queste note che, dopo oltre venti anni, accendono ancora le fiamme dentro di me.

Partiamo dalla svolta: l'ingresso di Barlow nel gruppo.
Matt è un poliziotto, ciò non depone a suo favore, ma è anche un promotore della lotta alle droghe e di un maggior rispetto verso la famiglia, un uomo in apparenza con dei sani principi insomma.
Scusa la domanda, ma che cazzo ci fai Matt nel ribelle mondo del metal?
Forse se lo sarà chiesto anche lui visto che nel 2003 lascia gli Iced Earth perché, scioccato dagli attentati alle Torri Gemelle, decide di consacrare tutto se stesso alla causa sociale e allontanarsi dal fatuo mondo musicale.

Dall'altra parte c'è Jon Schaffer, leader e fondatore del gruppo, ma anche personaggio che non mi ha mai convinto particolarmente. A vederlo mi sembra scontroso, forse superbo e limitato, ma non saranno sopravvalutati sia lui che la band?

C'è una missione ben definita negli Iced Earth: unire power, thrash ed heavy con un sound riconoscibile. Non è poco avere un marchio personale in questo mondo omologato, ma non sempre riescono ad essere a fuoco. 
Questo disco è l'inizio e la prima definizione di questo marchio, forse arriveranno dopo i capolavori formali, ma qui ci sono soluzioni ispirate, tecniche ed interessanti. Non capite male, non ci saranno grandi flop nel mondo degli Iced Earth anche quando arriverà Tim Owens a sostituire Matt alla voce, però a me il dubbio sul valore generale della band resta.

Resta il dubbio di aver di fronte un gruppo limitato, stretto tra cavalcate heavy-thrash e il tipico arpeggio melodico. D'altronde cosa ci si può aspettare da un poliziotto, se non la visione del mondo con un paraocchi? Come ci si può fidare di un chitarrista che fa così pochi assoli, ma miriadi e miriadi di riff?

L'agente Barlow però ha una voce prepotente ed unica nel genere, sostiene con enormi capacità canore le ritmiche potenti e, sebbene il suo tono non mi entusiasmi, devo riconoscere che è un ottimo cantante (ascoltare "The Pierced Spirit" per credere). Il macinatore Schaffer è una macchina da guerra, ci fa ammazzare di headbanging, ma colpisce anche con i suoi arpeggi infernali, eppure Jon ti manca qualcosa. Chi ti critica è perché ti vuole bene, altrimenti ti ignorerei, ma in questo disco che definisce i paradigmi del successo degli Iced Earth, c'è già dentro il seme della sconfitta.

Ascoltare "Burnt Offerings" è come guardare negli occhi Medusa, si resta paralizzati ed attratti, ma pur sempre bloccati per l'eternità.

Voto: 7.5
Canzone top: "Burnt Offerings"
Momento top: la seconda parte di "Last December"
Canzone flop: "Creator Failure"
8 canzoni, 53 minuti
Anno: 1995
Etichetta: Century Media