"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

15 apr 2017

RECENSIONE "THE BLACKENING" (MACHINE HEAD)


E' successo.
I Machine Head mi hanno fatto ricredere dell'opinione che avevo su di loro grazie a "The Blackening" e, seguendoli già dal debutto, devo ammettere che mi hanno stupito per la maturità e l'inventiva riscontrabili in questo disco. Quello che i Mastodon, gli Slipknot e i Sepultura ci trasmettono a fatica, è qui racchiuso in un compendio perfetto.

Celebriamo il decennale dell'uscita di questo platter, ma anche della mia indiffereza. Prima di scoprire da poco "The Blackening", li avevo sempre tacciati di essere i cloni dei Pantera, eppure li seguivo dal debutto "Burn my eyes", ma dispensavo perle di spocchia e antipatia ogni volta che mi avvicinavo a Robb Flynn. Tra l'altro chi insulta Kerry King non può essere mio amico, anche se la loro diatriba è stata mediaticamente avvincente. Accusato infatti da King di essere troppo nu metal, Robb accusa Kerry di essere un lardone che mangia così tanti cheesburgers  che il suo cervello ha cominciato a intasarsi e non può più ragionare.
Scontro tra titani che però negli anni mi ha allontanato dai Machine Head, ignorandoli fino a comprare appunto TB poco tempo fa.

Un disco bellissimo, oltre 60 minuti di groove metal contemporaneo contraddistinto da quel tipico stop&go con fischio della chitarra ma anche lunghi soli e un animo più maturo che si avventura in momenti melodici, in canzoni di dieci minuti e che articola una proposta pensata, pesante e personale.

C'è anche la cover di "Battery" dei Metallica, c'è l'omaggio a Dimebag Darrell, c'è un dvd che racconta il making of del disco, c'è una copertina che puzza di capolavoro...insomma, gli ingredienti non mancano per aggiungere questo disco nell'olimpo della pesantezza estrema.

Come quando hai sempre etichettato in un certo modo il tuo collega, ma te lo trovi casualmente a cena e scopri che è interessante. Pian piano smonta i tuoi pregiudizi, perchè si rivela una persona profonda e ti stupisci di quanto possano incidere le malelingue nella vita. 
Allo stesso modo quest'album mi stupisce e contiene una punta di marcia disperazione che trasmette qualità alla proposta thrash.

Fidatevi di un diffidente: non potete non avere a casa "The Blackening", perchè ha lo status di un nuovo classico del metal.

Voto: 8
Canzone top: "A farewell to arms"
Momento top: la partenza di "Clenching the fist of dissent"
Canzone flop: "Wolves"
Anno: 2007
Dati: 9 canzoni, 67 min.
Etichetta: Roadrunner